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In Treatment (HBO)

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    00 03/12/2008 00:37
    In questi giorni di pioggia e neve ho incominciato a vedere un altro, l'ennesimo [SM=g837671] prodotto marchiato HBO, fino adesso ho visto le prime quattro sedute. Comincio con il dire che adoro, anzi forse la parola adoro è riduttiva per quello che mi trasmette ogni volta che parte un episodio, questa serie. Le inquadrature, il ritmo che tiene, per i dialoghi, per il modo come vengano presentati i vari personaggi, per come cambia (durante la psicanalisi) il racconto legato ad ogni singolo personaggio. Il pilot parte con questa ragazza... inizialmente sembra che lei sia legata al suo ragazzo, solo da ultimo capisco che tali azioni e comportamenti avuti da un anno erano dovuti proprio a Paul. Sicuro di se invece è Alex, entra in casa del dottore Paul ed ha l'aria da divo, sicuro di sè, sicurezze che credo che man mano cesseranno e verranno alla luce come si sente ad aver ucciso quei bambini. Toccante il modo in cui entra in scena Sophie, viso acqua e sapone, mi interessa molto la sua vita e come verrà ancor di più analizzata da Paul. Vedo invece molto difficile il rapporto della coppia, per il momento son in linea con il pensiero di Amy, anche se inizialmente qualche dubbio me lo ha fatto venire.

    [Modificato da fans club SFU 03/12/2008 00:39]


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    00 03/12/2008 19:09
    Io avevo visto qualche episodio delle prime sedute e la serie mi era piaciuta: più calma, più riflessiva, ma molto interessante, e molto interessanti i pazienti. Nomino Laura e Alex che sono quelli che avevo visto e mi erano piaciuti, soprattutto lei (forse anche perchè conoscevo già l'attrice da Alias [SM=g837671]). Penso sia una serie da non seguire in tv ma in dvd, da recuperare con calma insomma per com'è strutturata, ho apprezzato molto però l'idea di far durare gli episodi mezzora (sarà il tempo di una seduta forse [SM=g837706]), perchè un drama di questo tipo con un'ora per cinque giorni a settimana, per quanto affascinante possa essere dopo un po' rischia di diventare "troppo". [SM=g837670]

    Sicuramente, assieme a Tell Me You Love Me, è una serie che mi ha colpito molto di più di Breaking Bad o Mad Men, così tanto osannati ma che con me non hanno attecchito. [SM=g1463311] Anche se, bisogna dirlo, di Mad Men mi piaceva molto l'atmosfera e i personaggi, ma lo trovavo un po' troppo noioso a tratti più che altro. [SM=g837691]
    [Modificato da @Fr3ddy@ 03/12/2008 19:11]
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    00 03/12/2008 19:57
    Si anche secondo me i minuti che hanno a disposizione per ogni singola seduta son sufficenti, se l'avessero fatta durare un ora probabilmente sarebbe stato un pò troppo pesante e forse in alcuni tratti lo spettatore poteva annoiarsi, cosi come lo hanno impostato và più che bene. La cosa che mi preoccupava maggiormente era il seguir le interpretazioni dei vari attori e contemporaneamente leggere i sottotitoli, non l'ho trovato affatto faticoso, forse la quarta seduta dove il dialogo di quella coppia in più occasioni era veloce. Stò pensando pure di rivedermeli in quanto secondo me uno riesce a cogliere altri particolari che gli è sfuggito con la prima visione.



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    @Fr3ddy@
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    00 03/12/2008 20:16
    Re:
    fans club SFU, 03/12/2008 19.57:


    Stò pensando pure di rivedermeli in quanto secondo me uno riesce a cogliere altri particolari che gli è sfuggito con la prima visione.


    Sono d'accordo, penso anch'io che ad una seconda visione si possano cogliere nuovi elementi. [SM=g837695]
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    00 08/12/2008 21:06
    Continuo a commentare questa serie perche secondo me ne vale la pena, seduta stupenda, in questi 30 minuti si scoprono molte cose di Paul, della sua vita, di quello che stà passando, del suo passato, si aprono porte che nelle precedenti visioni uno neanche si poteva immaginare, in questo incontro con Gina (anche lei terapista) si può vedere vari stati emotivi del dottor Paul, per certi versi mi ha lasciato di stucco sentir determinate frasi, non sò forse perche nelle precedenti sedute con i suoi pazienti sembrava ecquilibrato, e seguir una certa linea di comportamento, qui vengano a galla aspetti che non erano mai venuti fuori, per certi versi Paul comincia ad essere "umano" e meno "macchina" e che anche lui ha dei problemi, telefona a Gina perche cerca una spalla per sfogarsi e raccontare il momento che stà passando.

    Intanto per chi si volesse avvicinare a questa serie, riporto qui sotto un'articolo tratto da "Televisionando"

    La serie (45 episodi mandati in onda cinque giorni a settimana) è incentrata su sedute psicanalitiche di 5 personaggi diversi: il terapista Paul Weston (Gabriel Byrne) analizza infatti Laura (Melissa George), una donna con problemi affettivi che si è innamorata di lui, Alex (Blair Underwood), pilota della Marina che ha ucciso 16 bambini sganciando una bomba su una scuola irachena (unico storyline “variato” rispetto alla versione originale, che parlava invece del conflitto israeliano-palestinese), Sophie (Mia Wasikowska), una teenager ginnasta olimpionica che idolatra il suo allenatore e che è sospettata di aver cercato di togliersi la vita, e una coppia sposata (Jake e Amy, Josh Charles e Embeth Davidtz) che deve decidere se abortire o meno; la quinta puntata è invece dedicata a Paul, che viene a sua volta psicanalizzato da una sua collega, Gina (Dianne Wiest).
    Come abbiamo già accennato, “In Treatment” (sceneggiata e diretta da Rodrigo Garcia, che ne è anche produttore esecutivo assieme a Mark Wahlberg) è il remake della serie israeliana “BeTipul”, paese dove il programma è diventato un fenomeno sociale e televisivo, vincendo premi a destra e a manca come miglior serie drammatica, miglior regista, miglior sceneggiatura, miglior attore e attrice e ottenendo ascolti record. Osannata dai giornali locali come uno show “superlativo” (Haaretz: “la più importante serie drammatica mai fatta da Israele, prova che il minimalismo in televisione può generare la massima qualità”; Maariv: “la cosa più simile alla letteratura che si può trovare in tv”; Yedioth Ahronoth: “i più sublimi e fini dialoghi mai visti sugli schermi israeliani”), la serie ha convinto in pieno la HBO, che dopo 5 episodi “sperimentali” ha dato il via libera ad altri 40. “Sentiamo, ha spiegato la presidente di HBO, Carolyn Strauss, che ‘In Treatment’ è una serie unica su vari livelli, format, contenuto ed esecuzione. Per questo abbiamo pensato che un programma così eccellente meritasse una programmazione altrettanto originale”. Unicità confermata dal creatore della serie originale, Hagai Levi, che spiega come “non esista un’altra serie incentrata interamente sui dialoghi, in cui ci siano solo due attori, praticamente fermi dall’inizio alla fine, con poca azione.Gli attori possono usare solo il potere della parola e loro stessi, e quando giriamo facciamo spesso una unica ripresa da venti minuti, una cosa molto vicino al teatro”. Il “minimalismo” è esteso anche ai costi di produzione, che Levi stima “un quarto di quelli generalmente spesi per ogni puntata di una serie drammatica ‘regolare’. Ogni episodio è girato in un singolo giorno, il che contribuisce alla tensione. E’ come simulare una vera seduta, ogni attore ha il suo giorno e filmiamo cronologicamente, come i personaggi della serie”. In America la serie ha ottenuto critiche ed elogi in quantità: su Metacritic è valutata con 70 punti su cento, e se secondo l’Huffington Post “Byrne è eccellente e l’esperimento è interessante, lo show è nessuna delle due cose. Le puntate della serie sono praticamente tutte uguali, statiche, la sceneggiatura è amatoriale. Il concetto di fondo è molto teatrale ma poco adatto alla tv, nonostante il successo riscosso in Israele da cui abbiamo già importato il flop ‘Phenomenon’ della NBC”, il Wall Street Journal sottolinea come “dopo I Soprano e le sedute psicanalitiche di Tony, HBO ha trovato questa serie che potrebbe annoiare, ma non lo fa, mantenendo alta la vostra attenzione”.


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    00 11/02/2009 12:52
    Piccolo assaggio della seconda stagione [SM=g837668]

    www.youtube.com/watch?v=gUMEPsBPdzs


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    almadaba4
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    00 02/05/2009 00:17
    Sto guardando la seconda stagione. Beh, stupenda, forse anche meglio della prima. I personaggi, la recitazione, la profondità e l'intensità di questo show sono così reali che spesso ci si scorda di guardare una serie e non un documentario.
    Non nascondo che a volte mi sono commosso.

    Consiglio a tutti di iniziare la stagione coi sottotitoli, merita veramente.



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    00 02/05/2009 12:26
    Re:
    almadaba4, 02/05/2009 0.17:


    Consiglio a tutti di iniziare la stagione coi sottotitoli, merita veramente.




    E io ti appoggio pienamente a quello che hai detto, anche a me l'hanno scorso fece lo stesso effetto quello di non accorgersi di essere davanti ad una messa in onda di un telefilm ma di vivere con i pazienti e Paul gli stati d'animo. Per il momento della seconda stagione ho visto solo i primi 5 episodi non capisco perche alcuni episodi me li scarica ed altri no, dei personaggi che ci son quest'anno mi piace molto la ragazzina, comunque rimane un prodotto da vedere assolutissimamente. [SM=g837670]




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    almadaba4
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    00 02/05/2009 14:34
    con gli episodi diventano tutti belli!!! all'inizio Walter, il manager, non mi piaceva molto, poi invece sì. Anche Mia il primo ep. non mi disse molto, ora è interessantissimo.
    April la ragazza è forse la migliore. Gina sempre superba nella sua analisi con Paul.

    serie per poche persone cmq... la massa guarda le desperate o ugly betty.


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    Raleius
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    00 02/05/2009 14:56
    Re:
    almadaba4, 02/05/2009 14.34:



    serie per poche persone cmq... la massa guarda le desperate o ugly betty.



    Sono serie fatte benissimo, fidati [SM=g837671]
    [Modificato da Raleius 02/05/2009 14:58]
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    almadaba4
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    00 02/05/2009 15:10
    [SM=g837671]


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    00 02/05/2009 15:21
    Re:
    almadaba4, 02/05/2009 14.34:

    con gli episodi diventano tutti belli!!! all'inizio Walter, il manager, non mi piaceva molto, poi invece sì. Anche Mia il primo ep. non mi disse molto, ora è interessantissimo.
    April la ragazza è forse la migliore. Gina sempre superba nella sua analisi con Paul.

    serie per poche persone cmq... la massa guarda le desperate o ugly betty.


    Non trovo giusto denigrare una serie che non si è mai vista a priori, solo perchè non va in onda su una tv via cavo. [SM=g837671] Per esempio, guarda che Desperate è una serie di gran classe che si sta reinventando continuamente e in modo originale. Come dire, una serie non esclude l'altra ecco. [SM=g1463312]

    Detto questo, quel poco che ho visto di In Treatment a me era piaciuto molto, mi ha ricordato SFU a tratti per il modo di raccontare la storia. [SM=g837670]
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    almadaba4
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    00 02/05/2009 15:57
    non ho denigrato le serie, ho solo detto che lo spettatore medio guarda quel tipo di serie e non è curioso di sperimentare prodotti di altro tipo, qualce può essere In Treatment. Il giudizio sarebbe, ci scommetto, "due palle, due che parlano mezz'ora e basta".
    [Modificato da almadaba4 02/05/2009 15:58]


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    00 02/05/2009 18:17
    Re:
    almadaba4, 02/05/2009 15.57:

    non ho denigrato le serie, ho solo detto che lo spettatore medio guarda quel tipo di serie e non è curioso di sperimentare prodotti di altro tipo, qualce può essere In Treatment. Il giudizio sarebbe, ci scommetto, "due palle, due che parlano mezz'ora e basta".


    Ah, su questo posso essere d'accordo allora. [SM=g837671]
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    00 03/05/2009 03:36
    In generale secondo il mio modesto parere è vero il fatto che le serie dette "commerciali" sono quelle più di facile accesso al pubblico medio italiano abituato a vedere generalmente in tv Dottor House, Lost ecc ecc... tante volte mi è capitato di parlare di serie tv con alcune persone e solo in rare eccezioni sapevano dell'esistenza di telefilm prodotti dalla HBO, la cosa che mi son sentito di fare, essendo un amante di telefilm particolari che trattano temi in un certo modo, gli ho consigliato di cominciare ad allargare le proprie vedute, e conoscenze invece di rimanere sempre e solo a quello che la nostra televisione italiana ci sbatte in faccia. Per fare un esempio semplice semplice a me come genere il western non mi tira assolutamente, però una, due, tre volte che ho sentito parlar di Deadwood mi è scattato quel meccanismo che mi ha indotto a provare di guardarla senza tagliarli le gambe fin dall'inizio, e il riscontro che ho avuto è stato positivo, se poi non mi piaceva amen, ma almeno gli ho dato una possibilità. Poi è chiaro che i gusti son gusti, e mi è capitato di sentir parlare male di SFU, il chè è un tutto dire.... inoltre sta alla persona decidere di ampliare il proprio bagaglio televisivo o meno, scegliendo di guardarsi Ugly Betty piuttosto che Oz, o viceversa.


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    Reyu
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    00 03/05/2009 09:30
    Re:
    almadaba4, 02/05/2009 15.57:

    non ho denigrato le serie, ho solo detto che lo spettatore medio guarda quel tipo di serie e non è curioso di sperimentare prodotti di altro tipo, qualce può essere In Treatment. Il giudizio sarebbe, ci scommetto, "due palle, due che parlano mezz'ora e basta".




    fans club SFU, 03/05/2009 3.36:

    inoltre sta alla persona decidere di ampliare il proprio bagaglio televisivo o meno, scegliendo di guardarsi Ugly Betty piuttosto che Oz, o viceversa.




    Beh secondo me non è proprio così, una persona può guardare entrambi i generi: cable oppure Tv commerciale, io per esempio guardo ugly betty e desperate, ma non mi faccio problemi se voglio seguire un prodotto via cavo (cosa che mi è capitato di fare con Dexter, Sex And The city ecc.).

    Non c'è bisogno di mettere etichette a tutto ciò che si guarda, questo sarebbe non sperimentare prodotti di altro tipo [SM=g837671] [SM=g837668] .

    PS = Mi sa che siamo un po' Off Topic [SM=g837710] .
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    almadaba4
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    00 03/05/2009 12:59
    mi sa di sì eheh


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    @Fr3ddy@
    Post: 11.315
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    00 03/05/2009 15:23
    Re: Re:
    Reyu, 03/05/2009 9.30:


    Beh secondo me non è proprio così, una persona può guardare entrambi i generi: cable oppure Tv commerciale, io per esempio guardo ugly betty e desperate, ma non mi faccio problemi se voglio seguire un prodotto via cavo (cosa che mi è capitato di fare con Dexter, Sex And The city ecc.).

    Non c'è bisogno di mettere etichette a tutto ciò che si guarda, questo sarebbe non sperimentare prodotti di altro tipo [SM=g837671] [SM=g837668] .


    Esatto, quello che volevo dire, che si possono apprezzare entrambi, e se da una parte quelli abituati alla tv commerciale è giusto che allarghino i propri orizzonti, dall'altra è anche giusto che quelli fedeli alle tv via cavo non pensino che solo lì possono trovare prodotti buoni e originali. [SM=g837670]
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    almadaba4
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    00 03/05/2009 18:56
    infatti ho visto Studio 60, un prodotto veramente fatto bene! [SM=g837668]

    per contro, mi è capitato di vedere qualche 'sprazzo' di Ugly Betty per caso. A me pare una cazzata, lontano 1 miglio dai miei gusti, ma come detto sono gusti.


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    fans club SFU
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    00 03/05/2009 21:01
    Forse mi son spiegato male, non l'avevo scritto precedentemente però mi sembrava quasi scontato il fatto di essere consapevoli di non tagliare le gambe a priori a telefilm, "commerciali". Ammetto di essere un amante delle serie via cavo [SM=g837671] ma non per questo discrimino quelle più osannate allo spettatore medio italiano, mi è capitato di apprezzare telefilm in voga da noi, es Lost e Desperate Housewives ma ho avuto enormi difficoltà nell'apprezzare il già citato Dottor House, CSI, Heroes e potrei andare avanti all'infinito, come mi è capitato benissimo di non apprezzare altre serie di nicchia vedi "The Wire" che non mi ha preso più di tanto. [SM=g837670]


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